Oggetti quotidiani visti attraverso una prospettiva in miniatura possono ispirarci scenari divertenti e singolari.
Tatsuya Tanaka, artista dell’assemblaggio classe 1981, è l’autore del Miniature Calendar, un calendario di immagini che ogni giorno dal 2011 ci mostra un uso alternativo e decisamente creativo di oggetti comuni.
Queste sono solo alcune delle immagini divertenti che potrete trovare direttamente sul sito dedicato al calendario https://miniature-calendar.com o visitando il profilo Instagram di Tatsuya Tanaka.
..C’erano una volta sette borsette iconiche che un designer folle e creativo ha ridotto a dimensione Nano…
Scusate non ho resistito dall’iniziare il post come se fosse una bella favoletta, vi immaginavo già tutti sotto le coperte con gli occhioni attenti e le orecchie ben aperte, ahimè niente storia per oggi, ma sempre di sogni si parla.
Queste sette piccole nanerottole dall’aria elegantemente snob sono le nuove nate in casa Louis Vuitton, si tratta della “Nano Bags Collection” il cui nome ne suggerisce già le dimensioni ridotte.
Volete portare con voi solo il portamonete, le chiavi, lo smartphone e giusto un rossetto?? Ecco le borsette che potranno accompagnare, costo permettendo, le vostre giornate/serate, grazie alla tracolla che si può facilmente mettere e togliere possono adattarsi ai diversi usi ed orari.
Sono la copia identica di quella in dimensioni diciamo “normali”, cuciture e rifiniture comprese.
Il Monogramma Classico è stato previsto per i modelli Nano Speedy, Turenne, Pallas e Noé:
Il color Magnolia per i modelli W e Lockit in vitello “cachemire”:
Per quanto riguarda il modello Alma abbiamo la pelli Épi:
Le dimensioni???
– Nano Speedy 16.0 x 11.0 x 9.0 cm (Lunghezza x Altezza x Larghezza)
– Nano Turenne 17.0 x 11.0 x 6.0 cm
– Nano Pallas 16.0 x 11.0 x 7.0 cm
– Nano Noè 13.0 x 15.0 x 9.0 cm
– Nano W 19.0 x 11.0 x 6.0 cm
– Nano Lockit 19.0 x 11.0 x 6.0 cm
– Nano Alma 17.0 x 12.0 x 8.0 cm
I prezzi neanche a dirlo sono proibitivi, anzi sono praticamente gli stessi delle sorelle più grandi! Qui il link per svenire in completa solitudine o in gruppo: Louis Vuitton website
In un mondo dominato dall’uso della tecnologia per riprodurre ogni cosa, sono rimasta rapita dall’immenso lavoro che si nasconde dietro ad ogni singolo particolare…
«Ritenevo che, per la sua natura, questa Maison dovesse somigliare − in un’epoca dominata sempre più dalle macchine – più a un laboratorio artigianale che a una fabbrica modello», confidava Christian Dior nelle sue memorie. Prima ancora di fondare la sua Maison, il couturier pensava già che i mestieri nobili dell’artigianato fossero indissolubilmente legati alla haute couture. Sebbene siano grandi solo un terzo dei modelli originali, anche gli abiti in miniatura del Petit Théâtre Dior sono realizzati su tela nel rispetto della più pura tradizione della haute couture e richiedono la stessa precisione e attenzione degli abiti a grandezza naturale. Negli atelier, il tempo sembra essersi fermato; i ricami vengono eseguiti a mano, come nel XVIII secolo, e i fiori di seta nascono tra le dita di un artigiano con una precisione quasi botanica. Proprio come sul modello originale di Miss Dior immaginato nel 1949, anche sulla sua versione in miniatura, confezionata appositamente per la mostra, sbocciano bouquet di rose, gelsomini e lillà. Per raggiungere un tale risultato, gli artigiani perpetuano una tradizione rimasta invariata nel tempo; i petali in tessuto sono ritagliati a mano utilizzando delle fustelle, mentre la goffratura viene realizzata con uno strumento d’epoca che assicura una perfezione e un realismo sorprendenti. Fissati attorno a uno stelo in ottone, i petali diventano fiori tra le mani di fata degli artigiani esperti. I dettagli sono in miniatura, ma il savoir-faire resta grandioso, come testimonia lo spettacolare abito Mexique della collezione autunno-inverno 1951-1952 in tulle marrone ricamato con perle e paillettes d’oro e sottolineato da un nastro in velluto marrone scuro sul petto.”